EVENTI NATURALI

Migliaia di pesci morti in Australia, il triste fenomeno è legato anche ai cambiamenti climatici

Un triste fenomeno ha colpito l’entroterra australiano. Migliaia di pesci morti si sono riversati sulle sponde del lago della cittadina Menindee.

Il fenomeno è stato causato dalle inondazioni che ha interessato la zona ma anche da un’ondata di caldo. La morte dei pesci sembra legata soprattutto ai bassi livelli di ossigeno nell’acqua mentre le inondazioni si ritiravano.

Inoltre, l’acqua trattiene meno ossigeno perché più calda, non consentendo così ai pesci – soprattutto merluzzi e persici - di respirare.

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Migliaia di pesci morti in un lago australiano
Un triste fenomeno ha colpito l’entroterra australiano. Migliaia di pesci morti si sono riversati sulle sponde del lago Darling-Baaka, nella cittadina di Menindee (Galles del Sud).
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Le cause della morte
Il fenomeno è stato causato dalle inondazioni che hanno interessato la zona ma anche da un’ondata di caldo. La morte dei pesci sembra legata soprattutto ai bassi livelli di ossigeno nell’acqua mentre le inondazioni si ritiravano.
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Le specie di pesci coinvolte
Inoltre, l’acqua trattiene meno ossigeno perché più calda, non consentendo così ai pesci di respirare. Le specie coinvolte sono per l’85% autoctone, come l’orata e il pesce persico dorato, mentre il resto è costituito da pesci non autoctoni come la carpa. Secondo le autorità, l'evento è stato senza precedenti anche se, nella stessa aree, era avvenuto qualcosa di simile nel 2018, seppur non della stessa portata.
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La rimozione dei pesci morti
Nel frattempo, le autorità hanno iniziato a rimuovere le carcasse dei pesci morti. È già stato confermato che purtroppo non sarà possibile rimuoverle tutte ma che al tempo stesso la qualità dell'acqua, per i residenti, non subirà mutamenti in negativo.
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Le alte temperature
Le temperature, nella zona interessata dal fenomeno, hanno raggiunto i 40°C (104°F) nel corso del fine settimana. Oltre al recupero dei pesci morti, molti volontari stanno cercando di mettere in salvo il maggior numero possibile di pesci nativi che invece sarebbero riusciti a sopravvivere.
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