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Jet supersonico Tempest, il caccia del futuro diventerà realtà

Si chiamerà Tempest e dovrebbe essere operativo nel 2035, con l’avvio della fase di sviluppo nel 2024. Un jet supersonico di sesta generazione destinato a sostituire l’attuale Eurofighter Typhoon oggi utilizzato da Italia, Regno Unito, Germania e Spagna. 

Un progetto che, solo per la fase di sviluppo, potrebbe costare a Giappone, Gran Bretagna e Italia più di 6 miliardi di euro.

ll programma, denominato ufficialmente Global Combat Air Programme, infrange un vecchio tabù per il Giappone: è la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che Tokyo ha scelto un partner diverso dagli Usa per un progetto militare.

foto Royal Aeronautical Society
Il nuovo jet supersonico Tempest
Si chiamerà Tempest e dovrebbe essere operativo nel 2035, con l’avvio della fase di sviluppo nel 2024. Un jet supersonico di sesta generazione destinato a sostituire l’attuale Eurofighter Typhoon oggi utilizzato da Italia, Regno Unito, Germania e Spagna. 
foto Royal Aeronautical Society
Investimenti importanti
Un progetto che, per le sole fasi di ricerca e sviluppo, costerà agli Stati coinvolti più di 6 miliardi di euro. Ma si prevede che il programma Tempest genererà occupazione di alto valore a lungo termine.
foto Royal Aeronautical Society
Un'alleanza con il Giappone che esclude gli Stati Uniti
Il programma, denominato ufficialmente Global Combat Air Programme, infrange un vecchio tabù per il Giappone. E' la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che Tokyo ha scelto un partner diverso dagli Usa per un progetto militare.
foto Royal Aeronautical Society
Un progetto comune di difesa
Le intenzioni di Italia, Giappone e Regno Unito sono di rendere questo velivolo il fulcro di un più ampio sistema di combattimento aereo che opererà in molteplici ambiti.
foto Royal Aeronautical Society
Maggior sicurezza per i Paesi
Oltre a quello di garantire che il programma possa diventare “una pietra miliare della sicurezza globale, della stabilità e della prosperità nei decenni a venire”.
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