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India Regina del mondo: è il Paese con più abitanti sul pianeta, superata la Cina

Stando alle valutazioni e alle misurazioni effettuate dal World Economic Forum, la Cina ha appena perso il primato di Paese più popolato al mondo. La nuova vetta della classifica vede infatti l'India come lo Stato col maggior numero di abitanti.

Una condizione che porta in se tante sfide, tante opportunità ma anche tanti rischi. Ovviamente, avere una popolazione come quella indiana permette una crescita economica mostruosa e un ruolo internazionale sempre maggiore.

Dall'altra tuttavia si apre, sempre di più, la questione delle condizioni sociali da dover adeguare a un numero così alto di abitanti. Le sfide dei prossimi decenni saranno decisive, ma l'India si appresta ad entrare nella top-3 delle maggiori economie al mondo, con o senza record di abitanti.

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India Regina del mondo: è il Paese con più abitanti sul pianeta, superata la Cina
Stando alle valutazioni e alle misurazioni effettuate dal World Economic Forum, la Cina ha appena perso il primato di Paese più popolato al mondo.  La nuova vetta della classifica vede infatti l'India come lo Stato col maggior numero di abitanti. Una condizione che porta in se tante sfide, tante opportunità ma anche tanti rischi. Ovviamente, avere una popolazione come quella indiana permette una crescita economica mostruosa e un ruolo internazionale sempre maggiore. Dall'altra tuttavia si apre, sempre di più, la questione delle condizioni sociali da dover adeguare a un numero così alto di abitanti. Le sfide dei prossimi decenni saranno decisive, ma l'India si appresta ad entrare nella top-3 delle maggiori economie al mondo, con o senza record di abitanti.
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Un mondo in contrasto
Il futuro del mondo, ormai si sa, sarà in Asia, con tutte le maggiori città al mondo che entro i prossimi decenni si troveranno in quella zona del pianeta. Al momento, l'India ha superato la Cina come numero di abitanti, un dato significativo figlio di politiche vecchie di decenni. Alcune sfide sono molto entusiasmanti, come la possibilità di avere un'influenza sempre maggiore nel mondo, mentre povertà e disoccupazione sono due dei pericoli che per l'India sono sempre dietro l'angolo. 
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La politica dei "figlio unico" in Cina
A causa di un aumento della popolazione fuori controllo, nel 1980 l'ex presidente cinese Deng Xiaoping varò la cosiddetta "politica del figlio unico", che proibiva alle famiglie di avere più di un figlio per nucleo. Questo tuttavia funzionò troppo bene, e ora la popolazione cinese è in calo. Già nel 2015, infatti, l'attuale presidente Xi Jinping permise di avere fino a due figli per famiglia, numero poi aumentato a tre. Inoltre, il divorzio è stato reso estremamente difficile in Cina, un modo per incentivare le famiglie ed evitare la dispersione dei nuclei familiari.
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Una popolazione poco omogenea in Cina: i pericoli sono molti
Non è solo la decrescita demografica a preoccupare Pechino. Anche come è composta la società è un qualcosa che non lascia tranquilli i vertici cinesi. Entro il 2050 si perderanno fino a 700 milioni di posti di lavoro (il 23% del totale da qui a quella data). Inoltre, attualmente, sono stati conteggiati circa 203 milioni di persone oltre i 65 anni, e dunque non più in età lavorativa (e rappresentano il 14,3% della popolazione). Di contro, questa percentuale in India è solamente del 6,8% (103 milioni).
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Un'inversione di rotta totale entro il 2100, e un grande pericolo per la Cina
Stando alle stesse stime del World Economic Forum, nel 2100 la popolazione cinese potrebbe essere il doppio di quella cinese, se rimanesse l'attuale curva esponenziale. Sempre nel 2100, è stato calcolato che il costo delle pensioni rappresenterà il 20% di tutto il Pil del Paese. Di contro, in India sarà solamente il 4%. Non sono necessari molti calcoli per capire che meno giovani e più anziani porta a più spese ospedaliere e pensionistiche. Inoltre, una forza lavoro in diminuzione comporta anche l’aumento del costo del lavoro, un vero dramma per l'economia cinese.
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India verso il podio delle economie mondiali
Attualmente, la Cina cresce del 4% ogni anno, mentre l'India ha già dimostrato di non avere problemi a superare, ogni volta, la quota del 6%. L'India ha già scalzato la Gran Bretagna al quinto posto della classifica mondiale, ancora dietro a Germania e Giappone. Nei prossimi anni, comunque, punta ad arrivare almeno al terzo posto (posizione che secondo le stime raggiungerà entro sei anni da oggi).
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Il grande problema dell'occupazione indiana
Un obiettivo fondamentale per l'India è invertire un trend che vede l'occupazione in forte diminuzione negli ultimi anni, anche a causa di politiche maschiliste che spesso relegano mogli e figlie in casa. Per dare qualche dato, nel 2017 c'erano 413 milioni di lavoratori, passati poi a 409 milioni nel 2019, fino ai 402 del 2022. Una perdita di 11 milioni di posti di lavoro in cinque anni, che in quasi tutti i paesi del mondo che non hanno questa popolazione significherebbe catastrofe sociale senza precedenti. 
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Favorire gli investimenti sul lavoro unica strada praticabile dai politici indiani
Al momento, infatti, il mondo del lavoro indiano è fermo, e questo non solamente a causa degli anni di pandemia, che ovviamente hanno messo a dura prova una nazione così povera a livello di welfare e così ampia da un punto di vista territoriale. I problemi sono legati anche ai danni della demonetizzazione del 2016 e un clima imprenditoriale complicato da politiche protezionistiche non abbastanza fluide per gli investimenti esteri.
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Alcune possibili soluzioni ai problemi indiani
Ma cosa potrebbe fare, concretamente, l'India per risolvere questi problemi e garantirsi una crescita economica enorme? Potenziare le infrastrutture, oltre a rinnovare regole imprenditoriali soffocate dalla burocrazia e rielaborare un piano nazionale per dare ossigeno a uno sviluppo industriale che punti di più sulle esportazioni. Questa occasione è irripetibile per l'India, che davvero punta a entrare, una volta per tutte, nell'elité del mondo.
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